carlo riggi @info@carloriggi.it @@@@@@@
Scorpione '63, siciliano.
Mi piace riprendere il reale, coglierne attimi irripetibili, senza alcun artificio
(neanche il flash). Quella bellezza delle cose che si realizza a imprendibili incroci
di spazio, tempo ed emozioni. Anche nelle situazioni di degrado, quando l'immagine
riesce a svincolarsi dal grezzo dato di realtà trascendendolo.
É arte?...
É la storia del mio viaggio, è quel che ho visto, come l'ho visto.
Non la storia di un luogo, di una vicenda o di un tema. É solo la mia storia,
un vagare spesso occasionale, un susseguirsi di mete estemporanee.
Ma un viaggio è anche un frammento del viaggio di ognuno.
Un bambino è un bambino e un vecchio è un vecchio. Tutti hanno un bambino
e un vecchio dentro di sé, e quando li fotografi, allora, hai fotografato
la vita.
Non la cronaca, quella è un'altra cosa. Ci sono professionisti che lo fanno
per missione di legare le loro vicende alle vicende del mondo.
A me la cronaca non interessa, e questo conta poco. Però mi interessa se ci
posso estrapolare un tema universale: la vecchiaia in quel vecchio, l'infanzia in
quel bambino. Che è poi la qualità, insieme etica ed estetica, che
fa grande ogni grande fotografo.
Così, pur "casalingo" e assolutamente amatoriale, anche un reportage
come il mio, al di là della modestia dei risultati, può forse assomigliare
a un piccolo fatto d'arte e assumere significati condivisibili, ben oltre la storia
personale davvero minima del suo autore.